Al momento, ho completato 19 pagine di storyboard.
Come però ho già provato a spiegare altre volte, col tempo il concetto di storyboard è stato completamente stravolto e quelle che realizzo sono dei piccoli ma dettagliatissimi disegni preliminari.
Sono molto soddisfatto del risultato: è piacevole calarsi di nuovo nella Francia di Tanneguy, Charles e Jeannette ed è esaltante costruire le sequenze quando il gioco delle inquadrature scorre fluido (il che non è -ahimè- così scontato).
Però dovrò cambiare passo, se non voglio iniziare a perdere lettori per strada per raggiunti limiti di età. Oltre al disegno puro e semplice, mi occupo infatti anche del lettering, che è fondamentale per costruire graficamente la pagina, incasellando tutte le vignette che mi sono preparato, spostandole e riducendole a seconda della quantità di dialogo presente.
Alcune volte questo lavoro al computer, lungo ma necessario, mi impegna per un’ora abbondante o due.
E’ il caso della tavola di apertura, che potete rivedere in forma ‘grezza’ due post fa e che si è rivelata molto complessa da ‘montare’.
Lascio anche il testo, così che i lettori franco-belgi possano prendersi un minuscolo antipasto della storia…
Sempre sotto l’albero. Ma con le parole.
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