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Secondo un mio recente sondaggio, chi visita il blog di un disegnatore lo fa per vedere dei disegni, non per sentire chiacchiere.
Ecco, con la serie ‘anatomia di una pagina’ (che in futuro comparirà anche sul blog gemello del Trono d’Argilla) voglio mostrare attraverso quali fasi di lavoro si arriva dal testo dello sceneggiatore alla pagina finita e colorata. Disegni, poi ancora disegni, per arrivare infine ad un altro, definitivo, disegno.
Questa pagina fa parte del primo gruppo di tavole, 4 per essere precisi, sul quale ho lavorato. Si è trattato in pratica di un secondo test di prova al quale gli autori e l’editore hanno dedicato la massima attenzione, nella ricerca di uno stile adatto alla serie.
Ho speso molto tempo, soprattutto su questa pagina, per curare la regìa e garantire alla storia l’inizio più spettacolare possibile…
Normalmente la prima cosa che faccio è mettere qualche idea su carta sotto forma di micro-storyboard (3×4 centimetri).
Dopo di che, la base fondamentale del mio lavoro su ogni pagina è rappresentato dallo storyboard: è una fase cruciale ed è quella sicuramente più creativa, nella quale disegno in libertà, provando diverse soluzioni, disegnando a volte la stessa scena da inquadrature differenti. Questa pagina non ha fatto eccezione, anzi più di altre mi ha richiesto diverse visualizzazioni differenti: alcuni passaggi della sceneggiatura non erano semplici da tradurre in un disegno efficace.
Questa è la traduzione in francese del testo originale di Jodorowsky, in spagnolo. Da notare che per una scena mi chiede di ispirarmi direttamente ad un disegno di Manara per Borgia.Ed ecco i disegni che mi sono serviti per comporre lo storyboard. Sono già organizzati su tre strisce, così come richiesto da Jodo, ma ancora serve parecchio lavoro per sistemare tutto…
La fase successiva serve a comporre la pagina di storyboard vera e propria, compresa di lettering. Lavorando al computer, cerco di dare alla pagina il maggiore equilibrio e leggibilità possibile, perchè nelle fasi successive sarà molto più difficile fare cambiamenti sostanziali. In questo caso, mi vengono richiesti alcuni cambiamenti ma alla fine la seconda versione dello storyboard è quella giusta.
Utilizzando lo storyboard come riferimento, il successivo e ultimo passo è quello di realizzare il disegno finale. Aggiungo ovviamente molti dettagli e definisco al meglio le forme, i volti, gli abiti e le ambientazioni, ma il collegamento con la fase precedente è sempre ben visibile.
Dopo la scansione del disegno spesso apporto dei piccoli ritocchi finali; il tratto a matita infine viene scurito in attesa della colorazione, cercando di mantenere la morbidezza del disegno ma avvicinandosi alla forza di una linea inchiostrata.
Il mio lavoro è finito. Sarà il colorista a dare alla pagina l’aspetto definitivo.
In questa pagina Sébastien Gerard è stato particolarmente bravo a mantenere la tavola molto leggibile utilizzando pochi colori, ben scelti e che danno alle scene una grande ricchezza e atmosfera.